sabato 20 aprile 2013

Paesi lucani. 3. Lagonegro nel 1735


//f. 235r// (…) la detta Città sta situata sotto le falde dei Monti dell’Appennino, volgarmente chiamati Monti di Sireno.
Questa anticamente stava sotto il dominio del Conte Carafa et habendo questa venduta a Prencipi di Stigliano, l’Università domandò la prelazione e fu finalmente ammessa al Regio Demanio nel anno mille cinquecento cinquant’uno, a qual effetto ne fu stipulato istrumento di ricompra dall’Illustre D. Pietro de Toledo in quel tempo Vice Re di questo Regno da chi furo parimenti conceduti molti Privileggii che poi furono confirmati nella Città d’Ispania dalla felice memoria di Carlo Quinto Monarca di questo Regno e fra degl’altri li fu conceduto il nome di Città.
E’ distante questa Città miglia tre dalla terra di Rivello, otto miglia da quella di Lauria, dodici miglia da quella di Moliterno, dodeci miglia da quella di Montesano, miglia otto da quella di Trenturella,  Battaglia e Casaletto
E’ composta di fuochi quattrocento novanta tre secondo l’antica numerazione.
Gl’abitanti vivono parte col industrie di pecore e bovi, e parte facendo il sediaro e bastaggio nella Città di Napoli.
Sta situata nel quinquagesimo grado, per la qual causa soffrisce molto freddo.
Vi è una Parrocchia, sotto la quale vive tutto il suo Popolo, servita da uno Capo chiamato Arciprete, e da trenta sette Preti Partecipanti oltre altri non Partecipanti
Vi sono solamente due Conventi di Frati Cappuccini serviti da nove Frati per ciascheduno.
Vi sono molte case di Gentil’huomini li quali vivono col industria de loro territorii e pecore, quali territori sono infertili per quale effetto scarseggia la Città di grano, non essendovi olio perché non vi sono olive, né industrie di sete, perché non vi sono celsi, né industrie di neri perché non vi sono quercie, trahendo quasi tutto il commestibile dalle //f. 235v// Terre convicine, ciò cagionato dalla sterilizza del terreno. E per quel che riguarda alle pecore et armenti se bene portino li medesimi qualche utile nulla di meno vi corre una grossa spesa per la raggione che per otto mesi svermeggiano ne Paesi forastieri in dove pagano e l’erba e il grano per il mantenimento de pastori.
Vi è un Governatore Regio che si constituisce dal Re Nosrto Signore e dalla Citta se li da il salario ascendente a docati cento, oltre docati quindeci di banni pretorii e carlini trenta di pasti nel primo ingresso a casa franca.
Vi sono molte leggi municipali colle quali si regola il Governo Pubblico come anco quello pertinente alla Giurisdizione de danni dati, giudici de quali sono li due sindici che ciasched’un anno Governano essa Città.
I Popoli inclinano alla coltura de campi e custodia d’armenti e gregge cosa che per l’orridezza dell’aria et in fertilità de territori vivono con miseria dovendo comprare ogni cosa da fuori
[…] Dato in Lagonegro 28 maggio 1735

FONTE: descrizzione della provincia di basilicata fatta Per ordine di Sua Maestà, che Dio Guardi, da Don rodrigo maria gaudioso Avvocato Fiscale Proprietario della Regia Udienza di detta Provincia, in BIBLIOTECA NAZIONALE DI NAPOLI, Manoscritti, xiv-ii-39, f. 235rv.

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