venerdì 21 giugno 2013

Materiali didattici. 6. Le descrizioni del Regno di Napoli

Fiumi, strade, monti, localizzazioni delle città e delle comunità minori del Regno di Napoli nella prima età moderna, quando il Mezzogiorno d’Italia si trovò a doversi confrontare con il potere spagnolo, erano familiari agli abitanti delle diverse comunità locali, ma virtualmente ignote al Regno stesso nella sua interezza. L’immagine mentale - alquanto idealizzata - che gli umanisti avevano davanti ai loro occhi era alquanto distante dalla realtà: un territorio vasto e fiorente, ben provvisto di risorse e abbastanza popoloso.
Questa ‘immagine del sé’ si divise, comunque, tra rappresentazione scritta, ad uso dei gruppi dirigenti locali e napoletani, con, appunto, la storiografia, e «visibile parlare», rivolto a tutti, tramite la monumentalità di chiese e dimore palazziate. Uno specchio, dunque, che restituiva, sia pur moltiplicata, frazionata, spesso migliorata, una stessa immagine: la città come emblema di virtù morali e civiche e persona, figura del potere o dei patriziati cittadini. A livello monumentale e storiografico, dunque, le comunità locali cominciarono a connotarsi nettamente nei moduli dell’organizzazione del territorio cittadino e della rappresentazione delle proprie origini, pagane e cristiane.
Da parte della Capitale, invece, l’analisi cominciò a fissarsi gradualmente sulle province secondo una forma ibrida, a metà tra storiografia e geografia, ossia la descrizione. Nessuna formulazione teorica, in parallelo alla mancata formulazione di una definita ars historica in ambito napoletano, bensì uno scopo pratico, che componeva un nuovo genere, misto di diversi altri e mirato ad illuminare la scena del Regno, usando la geografia come catalizzatrice. La consistente tradizione delle descrizioni, direttamente derivata da Flavio Biondo e, con più continuità, dalla nota Descrittione di tutta Italia di Leandro Alberti, divenne una fonte canonica di informazioni, un serbatoio classico, per così dire, di dati ai quali attingere, spesso in decisa continuità con quanto offerto dalla storiografia, che rimaneva, per quanto riguarda la tipologia di informazioni, su un piano più alto. Le descrizioni, confrontate con questi grandi modelli ‘generali’, si posero come una sorta di manualistica più ‘spicciola’, in quanto nate con uno scopo ben definito, quello di mostrare al lettore, in forma inizialmente apologetica, i vari aspetti sociali, economici e geografici del Regno di Napoli, in forma, dunque, decisamente più politicizzata del carattere di semplice periegesi che ancora caratterizzava le opere del Biondo o dell’Alberti. Un modello, dunque, non solo espositivo, ma anche, e soprattutto, strutturale, con la compresenza di componenti apologetiche, quali le lodi del territorio, e descrittive in senso specifico, quali le istituzioni politiche e le genealogie delle famiglie illustri.
Il passaggio dall’attenzione primaria per la Capitale del Regno alle province, in concomitanza con una più decisa attenzione ad esse, da parte del Viceregno, come preziose fonti fiscali in concomitanza con la ripresa della lotta anti-turca, sviluppò notevolmente la struttura ed i metodi espositivi dei descrittori. In tale contesto rientra una notevolissima fonte di informazioni per tutto il periodo compreso tra la fine del xvi secolo e tutta la prima metà del secolo successivo, nonché modello strutturale ed espositivo nelle sezioni introduttive delle storie locali, la Descrittione del Regno di Napoli di Scipione Mazzella.
Se l’opera del Mazzella inaugurava una vera e propria tradizione parallela, situandosi all’inizio della tradizione di un genere con alte potenzialità di consumo, fu, tuttavia, la meno accurata descrizione di Enrico Bacco a diventare un modello canonico per le storie provinciali lungo il Seicento, se non altro per le molte edizioni ed ampliamenti che conobbe lungo il secolo. Quest’immagine parcellizzata e ‘rubricabile’, per così dire, delle città fu continuata, senza alcuna pretesa di originalità, da un altro scrittore-stampatore, il calabrese Ottavio Beltrano, che dal Bacco riprese struttura e scopi per la sua più volte stampata ed aggiornata Descrittione del Regno di Napoli diviso in dodeci province; schemi, questi, seguiti decisamente in una più compilativa descrizione del Regno, la Raccolta di varie notizie istoriche di Tobia Almagiore.
Una fase non epigonica, ma di deciso sviluppo rispetto a tali schemi ‘classici’ fu rappresentata, nel xviii secolo, dall’opera del Pacichelli, con una descrizione che solo in minima parte riprendeva l’apparente neutralità di quelle seicentesche. Nel corso del xviii secolo, il rinnovato sviluppo scientifico-culturale e l’attenzione per le province portò ad una riformulazione, quasi uno stravolgimento, di scopi e metodi delle descrizioni, che da semplici manuali distinti in rubriche divennero esami quasi scientifici delle diverse realtà provinciali. Ragion per cui, ferma restando la canonicità di alcune di esse, anche l’uso che gli storici locali ne facevano cambiò in maniera sensibile. In tale alveo, anche le descrizioni, più chiaramente ‘scientifiche’, in concomitanza con la trasformazione della storiografia locale post-giannoniana, andavano assumendo caratteri di visione più organica e complessiva delle realtà esaminate, come visibile nei casi, ormai su un terreno più ampio, organico e scientifico, delle opere di Giuseppe Maria Galanti e Lorenzo Giustiniani. 

BIBLIOGRAFIA


-          L. Alberti, Descrittione di tutta Italia di F. Leandro Alberti Bolognese, nella quale si contiene il sito di essa, l'origine, & le signorie delle città, & delle castella, co i nomi antichi e moderni, [...] Et più gli huomini famosi che l'hanno illustrata, i monti, i laghi, i fiumi [...], in Bologna, per Anselmo Giaccarelli, 1550
-          G. M. Alfano, Istorica descrizione del Regno di Napoli diviso in dodici provincie, Napoli, Manfredi, 1795
-          T. Almagiore, Raccolta di varie notitie historiche, non meno appartenenti all'Historia del Summonte, che curiose, le quali contengono i nomi delle Provincie, Città, Terre, e Castella con i loro fuochi, secondo l'ultima numeratione, stampata nell'anno 1670 [...] le famiglie nobili, così de' seggi di Napoli [...] et vn indice di tutti i re che hanno dominato il medesimo Regno [...] data in luce dal signor Tobia Almagiore, in Napoli, a spese di Antonio Bulifon libraro all'insegna della Sirena, 1675
-          E. Bacco, Il Regno di Napoli diuiso in dodici prouincie, con vna breue descrittione delle cose più notabili. I nomi delle città, e terre, e castella, che vi sono, con la nuoua numeratione. I Re, che vi han regnato, et i Vicerè statiui da Bellisario in qua, [...] E le famiglie nobili delle città più principali. Raccolte per Henrico Bacco Alemanno, in Napoli, appresso Gio. Giacomo Carlino, e Costantino Vitale, 1608 e 1609; Il Regno di Napoli diuiso in dodici prouincie, con vna breue descrittione delle cose più notabili, e de’ corpi santi, che sono in ciascuna di essa [...] Raccolto per Henrico Bacco Alemanno, e dato in luce, da Pietro Antonio Sofia napolitano, in Napoli, nella stamperia di Tarquinio Longo, 1611
-          O. Beltrano, Breue descrittione del Regno di Napoli diuiso in dodeci prouincie, nella quale con breuità si tratta della città di Napoli, & delle cose più notabili di essa [...] Et in questa vltima impressione arricchita del memoriale di tutti quelli, che hanno dominato il Regno dopo la declinatione dell'Imperio rom. [...] Con vn catalogo di tutti 7. Offici del Regno, e di tutti i titolati, con la vltima numeratione de' fuochi, e regij pagamenti. Raccolti, e dati in luce da Ottauio Beltrano di Terra Noua di Calabria Citra, in Napoli, appresso il Beltrano, 1640
-          F. Biondo, Italia illustrata. Autoribus Blondo Flauio. R. Volaterrano. M. Anto. Sabellico: & Georgio Merula: opus propter historiarum: rerum: illustriumque uirorum cognitionem […], In Augusta Taurinorum, Taurinum nunc appellant, impressit Bernardinus Sylua, impensis & aere partiario Ioannini Baudi theologi. Io. Bremii, & Gulielmi Ferrarii, 1527
-          G. M. Galanti, Descrizione geografica e politica delle Sicilie, in Napoli, presso i Soci del Gabinetto Letterario, 1786-1794
-         L. Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, in Napoli, nella Stamperia Simoniana, 1802
-          A. Lerra, Un genere di lunga durata: le descrizioni del Regno di Napoli, in Il libro e la piazza. Le storie locali dei Regni di Napoli e di Sicilia in età moderna, a cura di A. Lerra, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 2004
-         R. Maffei, R. Volaterrani Commentariorum vrbanorum liber, Romae, per Ioannem Besicken Alemanum, 1506
-         S. Mazzella, Descrittione del Regno di Napoli di Scipione Mazzella napolitano. Nella quale s'ha piena contezza cosi del sito d'esso, de' nomi delle prouincie antichi e moderni, de' costumi de' popoli [...], in Napoli, ad istanza di Gio. Battista Cappelli, s.d. [ma 1586]
-          G. B. Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, diviso in dodici provincie, Napoli, Parrino e Mutio, 1703 

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