giovedì 29 giugno 2017

Storici Lucani. 8. Raffaele Riviello, la sua “Cronaca Potentina” e il 1860

Raffaele Riviello, nato a Potenza nel 1840, aveva partecipato all’insurrezione dell’agosto 1860, tuttavia rimanendo su posizioni moderate e “conciliatorie” e criticando «tutte quelle azioni e posizioni opportunistiche che spesso li [i patrioti] caratterizza e di cui è testimone». La sua posizione mediatoria e, in qualche modo, “populista” emerge lungo tutta la Cronaca Potentina, in cui il Riviello stigmatizza i diversi snodi della via lucana all’Unità che non coinvolgano direttamente il popolo e che, come nel caso del 1848, avessero fatto perno su interessi di parte dei gruppi dirigenti locali.
Tra le altre cose, quest’esigenza di cronachismo del Riviello si esplicita fin dalle prime battute della narrazione incentrata sull’insurrezione del 18 agosto, che il canonico potentino vide come un netto spartiacque nella storia politica del capoluogo e non solo:

Quella breve lotta, quel fatto di armi iniziò storicamente l'insurrezione Lucana; le diede il primo e maggiore impulso; fu episodio glorioso fra la liberà ed il dispotismo, fra la virtù di un popolo e la forza aggressiva di una milizia organizzata; fu infine la più bella pagina di storia che si aggiunse alle tradizioni patriottiche di Potenza, che in quel giorno si mostrò degna capitale della Basilicata, Provincia sempre magnanima e gloriosa. 

Ed è proprio in questo passaggio nel quale l'autore mostra discordanze con il Racioppi, parlando addirittura, per la narrazione di quest’ultimo, di «mezze frasi e gli oscuri incisi», tra l’altro “accusandolo” di parlare di capi civili e militari quando ancora non era stato istituito il governo prodittatoriale, inoltre rimproverandogli di voler pretendere omaggi di «franca adesione da un popolo che si era battuto contro 400 gendarmi, ed aveva, a suon di fucilate e sangue dei suoi cittadini, già comprovato, innanzi alla storia, di volere l'Italia una, libera ed indipendente!». 
Riviello, dunque, in nome di queste mezze verità, abbandonò il consueto usus cronachistico, evidenziando con molta chiarezza il motivo per il quale riportava, questa volta in extenso, gli atti ufficiali e la documentazione originale - dettagliatissima - riguardante quelle giornate: l’intento era di offrire una ricostruzione, appunto, nei dettagli «perché non si deve travisare la verità dei fatti, né scemarne l'importanza, o adombrarne la fisionomia politica». È una chiara critica, dunque, al modo di scrivere del Racioppi, una non velata contrarietà al suo modo di narrare i fatti. 
Del resto, più volte, senza critica astiosa, ma comunque puntuale, il canonico potentino puntava il dito sulle “inesattezze” e sulle «mezze frasi e gli oscuri incisi del Racioppi intorno  tale fatto», oltre che sulle «voci e le frasi di sospetto, raccolte, io credo, in buona fede dal Racioppi, ma messe qua e là con molta maestria».
Questa riscrittura del Riviello, certamente ad usum populi per l’insistenza su moduli memorialistici e rievocativi di notevole (ancorché facile) drammaticità, specie nell’attenta descrizione dei combattimenti della mattina del 18 agosto lungo i vicoli del centro cittadino, rispondeva, dunque, ad un intento ben preciso. Recuperando una pluralità di fonti, in primo luogo, il canonico intendeva evidenziare come l’insurrezione, certamente lucana, fosse comunque partita da Potenza, i cui abitanti non avevano atteso i drappelli insurrezionali “con le mani in mano”, come più memorialisti avevano evidenziato nei decenni successivi al 1860: in realtà, il Riviello mostrava come già nelle fonti coeve ai fatti si sottolineasse l’attivo concorso di popolo, dal «Corriere Lucano», giornale ufficiale della Prodittatura, ai resoconti del giornalista-patriota Giovanni La Cecilia, dai proclami circolanti nei giorni precedenti e seguenti il 18 agosto al prezioso resoconto del democratico Emilio Petruccelli, protagonista di prima fila delle operazioni preliminari all’insurrezione per conto di Nicola Mignogna. 
Un simile dispiegamento di fonti, non inconsueto nella Cronaca rivielliana, ma attuato con metodo e rigore in questo capitolo centrale, aveva, altresì, lo scopo di evidenziare come l’attendismo dei gruppi dirigenti locali era stato tutt’altro che gesuitico, come l’aveva bollato il Racioppi ed anzi proveniva da personaggi 

che soffrirono i flagelli borbonici, come Gennaro e Bonaventura Ricotti, Pietro Rosano, Nicola Alianelli, Raffaele de Pierro, Raffaele d’Aquino, Giovanni cantore, Giuseppe Mango; o combatterono per l’indipendenza italiana nel 1848, come Errico Cortese; o figurarono per diversi uffici nell’Insurrezione Lucana, come rilevasi dagli atti del Governo Provvisorio; ed infine si appartenevano a quella cittadinanza che [...] era tutta insorta a mano armata, ed aveva sostenuto il primo e grave pericolo della non facilissima intrapresa.

Un sostegno, dunque, ai moderati potentini ed al loro agire “ondivago” che nasceva, secondo il cronista, da constatazione delle oggettive difficoltà che il capoluogo, presidiato da ben quattrocento soldati, aveva nell’attuazione dell’appoggio ai drappelli insurrezionali provenienti dal resto della provincia. Comunque, quella del Riviello finì per diventare la narrazione “ufficiale” dell’insurrezione proprio per il tono retorico e trionfale, che ben corrispondeva al disegno dei nuovi parlamentari lucani e della loro rete clientelare attuata su basi moderate e di fatto conservatrici, volte ad estromettere (come in quei decenni era avvenuto) ogni componente di parte democratica.

giovedì 15 giugno 2017

Bibliografie essenziali. 33. Potenza Capoluogo (1806-2006), S.M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, 2 voll.

Volume Primo. Storia, istituzioni e società

SCHIATTARELLA MARCELLO
Geomorfologia e idrografia (p.5-10)
COPPOLA CATERINA
Aspetti vegetazionali e faunistici (p.11-28)
LEGGERI MAURIZIO
I terremoti (p.29-42)
SANNINO ANNA LISA
Dinamica demografica e articolazione sociale (p.43-60)
MIRIZZI FERDINANDO
Le tradizioni popolari (p.61-75)
RUSSO ALFONSINA
Potenza. Archeologia di una città (p.79-100)
RESTAINO ROSANGELA
La città di Potenza nell'età medievale (p.101-120)
DEROSA LUISA
Scheda. L'architettura romanica (p.121-126)
PERRETTI VINCENZO-PERRETTI CARLO A.
Scheda. Lo stemma della città (p.127-148)
DE CUNTO MARILENA-MANCINI UMBERTO
La città di Potenza in età moderna (p.149-174)
VERRASTRO VALERIA
Le fonti (p.177-194)
GIURA LONGO RAFFAELE
La storia di Potenza tra memoria collettiva e vicenda regionale (p.195-202)
ABBONDANZA BLASI ROCCHINA MARIA
Scheda. Il manoscritto del canonico Giuseppe Rendina (p.203-208)
TAMBLÈ DONATO
Scheda. Il viaggio di Zanardelli in Basilicata nelle fonti archivistiche (p.209-218)
LERRA ANTONIO
La città di Potenza in età napoleonica (p.219-234)
GIURA LONGO RAFFAELE
Potenza capoluogo della Basilicata: la Restaurazione e il Risorgimento (p.235-244)
GIURA LONGO RAFFAELE
Potenza in età liberale (p.245-254)
MAGISTRO CRISTOFORO
I pionieri. Appunti sull'emigrazione lucana e potentina negli Stati Uniti (p.255-280)
MAGISTRO CRISTOFORO
Dal fascismo alla Repubblica (p.281-306)
ALLIEGRO ENZO VINICIO
Oblio, cordoglio privato, memoria pubblica. Le proteste contadine e l'eccidio di Potenza del 29 aprile 1947 (p.307-318)
GALASSO ROCCO
Scheda. Il 91° Battaglione "Lucania" e i caduti nelle guerre (p.319-332)
SACCO DOMENICO
Istituzioni e democrazia di massa (p.333-344)
RUSSO GIOVANNI
Prospettive di sviluppo (p.345-353)
BELLINO ADELE
La salvaguardia delle antichità nell'Ottocento ed il museo provinciale (p.359-372)
COSTABILE ANGELA
La Biblioteca Provinciale (p.373-382)
TAMBLÈ DONATO-VERRASTRO VALERIA
L'Archivio di Stato di Potenza e la Soprintendenza archivistica per la Basilicata (p.383-398)
RESTIVO MAURIZIO
La Biblioteca Nazionale (p.399-404)
TAGLIENTE MARCELLO
Il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata "Dinu Adamesteanu" (p.405-416)
REPULLONE VITALIANO
L'amministrazione comunale dall'età napoleonica alla nascita della Repubblica (p.419-432)
CALABRESE LUIGI
L'amministrazione provinciale (p.433-456)
VERRASTRO VALERIA
L'amministrazione finanziaria (p.457-464)
VERRASTRO VALERIA
La riforma della giustizia (p.465-480)
CALABRESE LUIGI
L'esercito (p.481-489)
MESSINA GERARDO
Clero, seminari e religiosi a Potenza tra XIX e XX secolo (p.493-500)
MESSINA GERARDO
Vescovi a Potenza tra Ottocento e Novecento (p.501-510)
PALESTINA CARLO
Scheda. Il beato Bonaventura da Potenza (p.511-514)
RINALDI MARIA ANTONIETTA
La religione vissuta. Orientamenti pastorali e vita religiosa a Potenza fra XIX e XX secolo (p.515-528)
DE CRISTOFARO MARIA ANTONIETTA
Conventi e monasteri nella città di Potenza (p.529-550)
MONACO GIUSEPPE GIOVANNI
Padre Giovanni Semeria (p.551-562)
MONACO GIUSEPPE GIOVANNI
Padre Giovanni Minozzi (p.563-574)
SABIA VITTORIO
Vincenzo D'Elia (p.575-581)

Volume Secondo. Spazio, economia, cultura

COLONNA ANGELA-MAFFIONE ROBERTO
Le nuove infrastrutture urbane nell'Ottocento. Strade, acque e reti fognarie (p.583-596)
MOTTA ANTONIO
Dalle riforme di Giuseppe Bonaparte (1806) alla legge speciale per la Basilicata (1904): un secolo di infrastrutturazione viaria, strade e ferrovie, per il territorio regionale (p.597-616)
GIAMBERSIO VALERIO
La trasformazione della città di Potenza nel Novecento (p.617-640)
PONTRANDOLFI MARIA ANTONIETTA
Scheda. I giardini storici (p.641-650)
SANZA CARMELA
Scheda. Il cimitero (p.651-664)
SINISI AGNESE
La Camera di Commercio di Potenza (p.667-672)
SINISI AGNESE
Banche e credito (p.673-686)
LISANTI NICOLA
Mutualismo e cooperazione a Potenza dagli anni Settanta dell'Ottocento al fascismo (p.687-696)
LAROCCA VINCENZO WALTER-MAGGIO GIUSEPPE
Scheda. La zootecnia e il macello (p.697-701)
LUCCIONI LUIGI
Malattie ed epidemie (p.705-722)
LUCCIONI LUIGI
Strutture ospedaliere pubbliche e private (p.723-740)
MECCA RAFFAELLO A.-PACE LEONARDO
Il Liceo classico Quinto Orazio Flacco (p.743-752)
GINO MARIA TERESA
Istruzione tecnica, istituzioni economiche e ricerca scientifica (p.753-768)
SPORTELLI FRANCESCO
La formazione teologica dei chierici potentini (p.769-776)
LELJ GAROLLA DI BARD FRANCESCO
L'università della Basilicata: alcuni aspetti del suo sviluppo dalla sua attivazione ad oggi (p.777-786)
GRECO MARIA TERESA
Gli studi su lingua e dialetto (p.789-802)
LIBRANDI RITA-D'ANZI MARIA ROSARIA
L'affermazione dell'italiano (p.803-824)
DEL PUENTE PATRIZIA
Le trasformazioni del dialetto (p.825-838)
IMBRIANI MARIA TERESA
La cultura letteraria (p.839-862)
RESTIVO MAURIZIO
Tipografie e produzione editoriale (p.863-870)
BONSERA SANTINO G.
Premio Letterario Basilicata. Trentacinque anni di cultura a Potenza (p.871-892)
D'ANDRIA ANTONIO
Cultura scientifica e diritto (p.893-912)
VERRASTRO VALERIA
Scheda. Antonino Tripepi e la "Rivista Storica Lucana" (p.913-918)
MASULLO PAOLO AUGUSTO
Scheda. Un filosofo lucano: Cleto Carbonara (p.919-924)
ROSIELLO CARMELA
La città nella storiografia municipale (p.925-940)
VALENTE ISABELLA
Presenze di artisti lucani nella cultura figurativa napoletana dell'Ottocento (p.941-954)
CUOZZO MARIADELAIDE
Dentro e fuori il "luogo". Tracce per una storia dell'arte in Basilicata nel Novecento (p.955-974)
RANALDI MARCO
La cultura musicale tra Ottocento e Novecento (p.975-984)
TUFANO LUCIO
Theatralia. La città e il suo teatro (p.985-1018)
LAROTONDA ANGELO LUCANO
La spirale del cinema (p.1019-1028)
TUFANO LUCIO
Scheda. La città e i suoi caffè (p.1029-1040)
SALINARDI ERNESTO
La fotografia: storia e protagonisti a Potenza (p.1041-1064)
DI LAURO LUIGI
Protagonisti dello sport (p.1067-1074)
GENTILE PINO
Scheda. Il Potenza "miracolo" (1963-68) (p.1075-1082)
BRANCATI ROCCO
La stampa e i periodici (p.1085-1100)
BRANCATI ROCCO
L'informazione radiotelevisiva (p.1101-1116)
LIBRANDI RITA-GIURA LONGO RAFFAELE
Conclusioni (p.1119-1125)

giovedì 1 giugno 2017

Bibliografie essenziali. 25. Cattedrali di Basilicata, presentazione di C. D. Fonseca, Avigliano, IMAGO, 1995

TODISCO ANTONIO
Acerenza (p.7-14)
TODISCO ANTONIO
Anglona (p.15-20)
AURORA ISABELLA
Cisterna (p.21-24)
AURORA ISABELLA
Grumento (p.25-28)
TODISCO ANTONIO
Irsina (p.29-36)
LISIMBERTI PAOLA
Lavello (p.37-42)
LISIMBERTI PAOLA
Marsico Nuovo (p.43-48)
TODISCO ANTONIO
Matera (p.4-56)
PELLETTIERI ANTONELLA
Melfi (p.57-64)
PELLETTIERI ANTONELLA
Montemilone (p.65-66)
LISIMBERTI PAOLA
Muro Lucano (p.67-72)
PELLETTIERI ANTONELLA
Potenza (p.73-80)
PELLETTIERI ANTONELLA
Rapolla (p.81-86)
PELLETTIERI ANTONELLA
Satriano (p.87-90)
TODISCO ANTONIO
Tricarico (p.91-98)
LISIMBERTI PAOLA
Tursi (p.99-104)
AURORA ISABELLA
Turri (p.105-106)
PELLETTIERI ANTONELLA
Venosa (p.107-114)
AURORA ISABELLA
Vitalba (p.115-116)

Le perle lucane. 2. Lagonegro

«Partiamo da Lauria dopo avervi passata la notte, ma ancor troppo presto per poterne discernere la posizione; abbiamo fatto ventotto miglia ...